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Libri che vi consiglierei

Tempo di lettura stimato : 4 minuti

Questi sono solo alcuni dei libri che, se non avete ancora letto, vi consiglierei. Hanno fatto parte del mio processo di crescita personale, in un modo o nell’altro, e sicuramente mi hanno lasciato qualcosa di buono. Li ho letti tutti, quindi garantisco personalmente con la mia esperienza. Poi sapete bene che i gusti sono gusti…

Quattro ore alla settimana, Timothy Ferris

Il libro presenta una strategia per liberarsi dalla schiavitù dalle 40 e più ore di lavoro settimanale, per diventare ricchi lavorando un decimo del tempo. Sinceramente non saprei dire se la strategia possa funzionare davvero o no. Ho il sospetto che abbia più possibilità di riuscita in una realtà diversa da quella italiana, dove burocrazia e tasse siano più accettabili. Ad ogni modo il libro è zeppo di spunti molto interessanti, quindi più che come un manuale di istruzioni lo consiglierei proprio le riflessioni che ispira.

Alcune considerazioni che ho fatto sulla ricchezza “vera” e sul tempo sono state fortemente influenzate da questo libro. (link) 

Un indovino mi disse, Tiziano Terzani

Libro famosissimo che non dovrebbe mancare alla vostra collezione se amate i viaggi. Racconta di un anno in cui Terzani, per rispettare la profezia che un indovino gli aveva fatto anni prima, prosegue nella sua professione di reporter in Asia senza prendere aerei.

Trovo che Terzani sia a volte un po’ prolisso, però le sue descrizioni sono estremamente vivide ed evocative, e ti pare di caderci dentro. Soprattutto però Terzani lascia tra le sue pagine riflessioni preziosissime, e sono queste le parti che ho apprezzato di più. Tutte le mie considerazioni sulla lentezza del viaggio, e di conseguenza il mio viaggio in Sudamerica, sono state ispirate da questo libro. (link) 

Un altro giro di giostra, Tiziano Terzani

Un altro Terzani, questa volta alla ricerca di una medicina miracolosa per curare il suo cancro. Terzani percorre di nuovo l’Asia in lungo e in largo, esplorando le possibilità offerte dalla medicina tradizionale orientale. Come per il precedente, l’ho trovato a tratti prolisso e a tratti molto evocativo, ma soprattutto ho trovato interessantissime tutte le riflessioni relative alla salute, e al rapporto tra medicina occidentale e orientale. (link) 

Nelle terre estreme, Jon Krakauer

Meglio conosciuto nella sua trasposizione cinematografica “Into the wild”, “Nelle terre selvagge” è la storia del giovane Chris McCandless, un ragazzo idealista e coraggioso, forse imprudente, che abbandonò tutte le certezze e i valori di una società fasulla per cercare la vita autentica, prima lungo le strade come un vagabondo, e poi nelle profondità della natura selvaggia, in Alaska, dove la sua avventura incontra il suo triste epilogo.

La storia è raccontata con taglio giornalistico dal punto di vista dell’autore, mentre procede nella sua indagine per ricostruire l’avventura del povero Chris. Inutile dire che questo libro è stato per me una autentica miniera di riflessioni. (link) 

L’arte della felicità, Gyatso Tenzin (Dalai Lama) e Howard C. Cutler

Nonostante sulla copertina del libro sia scritto DALAI LAMA a caratteri cubitali, il libro è in realtà scritto da Howard Cutler, uno psicologo (se non ricordo male) che ha avuto la possibilità di conversare con il Dalai Lama su vari temi, tra cui la felicità. Il libro è in parte una trascrizione di quelle conversazioni, in parte una lunga serie di pipponi dell’autore.

Sinceramente, ho ignorato la quasi totalità delle considerazioni dell’autore, ma ho trovato della autentiche perle nei pensieri del Dalai Lama. La mia teoria della felicità è stata fortemente influenzata da quei pensieri. (link) 

Siddharta, Herman Hesse

Ok, non è il libro più scorrevole che conosca e in alcuni tratti tende al soporifero, però ho trovato tante affinità con il personaggio di quest’opera. Pare che io ed Herman Hesse siamo d’accordo su parecchie cose: la ricerca solitaria, il valore delle diverse esperienza, sbagliare, ritentare, viaggiare. Memorabile la pagina in cui Siddharta rifiuta lo stesso Buddha come maestro, non perché esistano maestri o dottrine migliori, ma perché nemmeno il Buddha può spiegare cosa ha provato nel momento della sua illuminazione. C’è un solo modo per capirlo, trovare la propria illuminazione da soli. (link) 

Lettere dalla Kirghisia, Silvano Agosti

Silvano Agosti è uno dei pensatori che hanno influenzato molto la mia visione delle cose e le mie prospettive per una società migliore. Famosissimo il suo “Discorso tipico dello schiavo“, da cui tra l’altro è tratta la primissima citazione che appare in “Sulla strada giusta”. “Lettere dalla Kirghisia” è un piccolo libricino che raccoglie le lettere spedite da Agosti ad alcuni personaggi, relative a una sua supposta permanenza nello stato immaginario della Kirghisia, un paese in cui “nessuno lavora più di tre ore al giorno e il resto del tempo è dedicato alla vita”. (link) 

On writing, Stephen King

Io l’ho letto in inglese, quindi non garantisco per la traduzione italiana. Di genere completamente diverso rispetto ai precedenti, è un libro che consiglierei a chi sta per approcciarsi al mondo della scrittura. La prima parte è il racconto di come King è diventato scrittore. La seconda invece raccoglie molti consigli preziosi su come approcciarsi a questo “mestiere”. Per la stesura di “Sulla strada giusta” ne ho seguiti parecchi. (link) 

 

 

Francesco Grandis

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore, editore e padre.
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