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La chiacchierata con l’albero mancino

Tempo di lettura stimato : 2 minuti

Un giorno mi perdo in mezzo a una palude in Norvegia e... toh! Un albero mancino. Abbiamo chiacchierato. Lui non ha parlato molto.

albero-mancino-WanderingWilRicordo di essermi fatto una chiacchierata con quest’albero. Fu un giorno curioso quello. Anche un po’ più del solito, intendo.

Mi ero accampato giusto la sera prima a breve distanza da un minuscolo villaggio norvegese di nome Styrkesnes. Mi piaceva il nome. Era solo un punto sulla mia cartina, così piccolo e isolato da sembrarmi assolutamente irresistibile. Si trovava al termine di una lunga deviazione dalla strada principale. Arrivati a Styrkesnes si poteva solo tornare indietro o proseguire a piedi. E questo è quello che feci: proseguii a piedi.

Approfittavo di una giornata abbastanza assolata per scaldarmi e sgranchirmi un po’ le ossa, rattrappite dalle lunghe e fredde giornate all’interno della mia auto. Un breve sentiero partiva, apparentemente ben segnalato, al termine dell’unica strada. Ero solo, ma avevo con me un buon bastone e lo zaino pieno di cibo ed equipaggiamento. Cosa poteva andare storto?

Un’ora dopo, mi persi.

Il sentiero non era così ben segnalato, come scoprii, e mi trovai ad attraversare una regione acquitrinosa e putrida, un’autentica palude. Temevo ad ogni passo di scivolare e slogarmi una delle caviglie, già fradicie.

Fu così che arrivai arrancando di fronte a quest’albero.

“Toh! che albero strano!” Pensai sorridendo.“Ha i rami solo da un lato!”

Controllai: i rami sul lato destro non erano stati tagliati. Non erano proprio mai cresciuti. D’altra parte, chi avrebbe fatto tutta quella strada per andare a sfoltire la chioma ad un albero in mezzo a una palude?  L’albero aveva deciso di svilupparsi solo sul lato sinistro.

“Sai, albero” dissi dopo un poco, “io credo che tu abbia tutto il diritto di crescere come ti pare.

Certo, mi sei sembrato un po’ strano all’inizio, lo ammetto, e forse lo sei anche un po’, ma chi sono io per venirtelo a dire? Sono forse un albero, io? Che ne so io di come dovresti crescere? Anche i tuoi colleghi e i tuoi vicini di casa non sembrano essere della tua stessa idea, ma crescono forse dalle tue radici? Certo che no!

Tu non sei strano, albero, sei determinato.

Hai avuto un sogno, un’intuizione, e l’hai seguita fino in fondo. Bravo! È qualcosa io che non posso comprendere del tutto, ma ti invidio, albero, perché te ne stai lì, fiero, con i tuoi rami tutti belli e allungati su un lato solo, senza un segno di vergogna, senza nessun imbarazzo.

Allora lascia pure che parlino, gli altri alberi. Lascia che le loro foglie fruscino indignate e pettegole! Non ti capiscono e non ti capiranno mai, ma tu non hai bisogno della loro comprensione per crescere come diavolo ti pare! Rimani sempre come sei, albero: idealista, orgoglioso… e mancino!

Grazie per lo splendido esempio! Sei da ammirare, albero mio, e io ti renderò famoso!”

Ed ecco perché ho scritto questo articolo.

Glielo avevo promesso.

Il mio nuovo romanzo!

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Avventura | Mistero | Riscatto

“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“

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Luglio 7, 2013 - RTW 6

Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

Clicca per informazioni e scaricare l'estratto gratuito

Francesco Grandis

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore, editore e padre.
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Sulla strada giusta
Il libro di Francesco Grandis

IFALIK – Il mio nuovo romanzo

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