Wandering Wil

Il blog di Francesco Grandis

  • Home
  • Inizia qui
  • Libri
    • Sulla strada giusta
    • Ifalik
    • The end
    • Da zero a diecimila
    • Libri che vi consiglierei
  • Chi sono
  • Contatti
IFALIK

In libreria e online

Il nido

Tempo di lettura stimato : 3 minuti

Questa foto ha una storia simpatica e anche un po' tenera, se avete la pazienza di leggerla tutta, ma si astengano i duri di cuore!

nido-pulcini-WanderingWilChilometro 1988 – Giorno 9 – Da qualche parte sul Ringkøbing Fjord, Danimarca.

Questa foto ha una storia simpatica e anche un po’ tenera, se avete la pazienza di leggerla tutta, ma si astengano i duri di cuore!

Me ne stavo seduto a godermi la luce del tramonto sulle dune di sabbia, quando ho iniziato a soffermarmi sui cinguettii del particolare tipo di uccello che abita queste zone. Normalmente non farei troppo caso a questo genere di cose, ma vuoi l’essere solo, vuoi il contatto con questa natura semplice e silenziosa, alla fine sono rimasto in ascolto per una buona mezz’ora. Mi sono sorpreso dalla stupefacente varietà e rapidità dei suoni e delle espressioni. Qualcosa di completamente differente rispetto all’occasionale e monotono verso dei gabbiani che il vento mi portava dal mare vicino, al di la delle dune.

Alle mie orecchie il verso di questi uccellini suonava come un autentico linguaggio: non percepivo schemi fissi o ripetizioni, non mi sembrava un semplice “canto”, ma la continua modulazione di sillabe a me ignote, un vero e proprio discorso. La parte più intellettuale di me avrebbe voluto registrare questi suoni, documentarsi sulle ricerche fatte, e cercare di decodificare questa lingua sconosciuta, imparare a comunicare con loro. Ma fatto sta che non ho fatto niente di tutto questo, e che sto divagando come mio solito (terzo significato della parola “Wandering”)

Il punto è che una volta posta l’attenzione a questi uccellini, mi sono accorto che almeno un paio di loro girava spesso attorno alla mia zona, e a turno uno di loro entrava di tanto in tanto in un basso cespuglio di erba dura e spinosa a pochi metri da me. Dato che nell’area non c’era nessun tipo di vegetazione alta, ho pensato che forse avessero il nido a terra. Mi sono avvicinato al cespuglio con cautela… ed eccola lì. Apparsa quasi dal niente, perfettamente mimetizzata con l’ambiente, una massa compatta di piume da cui spuntava qualche occhio e qualche minuscolo becco, assolutamente silenziosa e immobile, ondeggiando impercettibilmente al ritmo del respiro.

Emozionato da cotanta scoperta, e immaginando già le mie foto sulla copertina del National Geographics -mi piace fantasticare, se non si era capito-, sono corso a prendere macchina fotografica, cavalletti, obiettivi, e tutto impacciato dall’eccitazione mi son messo ad armeggiare attorno al nido. Il paio di uccellini (i genitori, dedussi allora) mi tenevano d’occhio nervosamente da lontano, e immaginavo il loro terrore, ma la copertina del National Geographics non poteva aspettare, ed ecco la foto.

Tutto sommato, temo che che la copertina dovrà aspettare un altro po’.

Tornato alla mia sedia, comunque moderatamente soddisfatto del risultato, ho notato i genitori riavvicinarsi al nido più lentamente del solito. Mi sono sentito un po’ in colpa: per la mia curiosità avevo forse spezzato qualche delicato equilibrio? Avevo forse lasciato tracce sufficienti a mostrare ai predatori il nascondiglio di quei pulcini indifesi? Ho iniziato a sentirmi molto in colpa.

Con i miei ornitologici pensieri, me ne sono andato a dormire colpevole. La mattina dopo, nel dormiveglia appena prima del risveglio e con l’usuale cinguettio nelle orecchie, mi è capitato un sogno curioso: accorrevo a salvare la nidiata minacciata da un grosso gabbiano, e la madre dei pulcini, nelle personificazioni tipiche dei sogni, mi ringraziava abbracciandomi.

Un risveglio un po’ da figlio dei fiori, insomma, lo ammetto.

Durante la colazione con le poche fette biscottate (biologiche!) che mi erano rimaste dalla scorta casalinga, scorgo di nuovo quei due uccellini che sembrano cercare cibo per portarlo al nido.

Lascio allora un bel po’ di grosse briciole in bella vista a pochi passi dal nido, torno alla mia sedia, e aspetto paziente. Uno dei due uccellini torna e atterra. Si avvicina con cautela, saltellando. Osserva le briciole, esita, infine ne prende una con il becco… e la porta al nido! E a giudicare dall’allegro pigolare che non avevo ancora sentito, direi che la nidiata ha gradito!

Il resto del cibo è stato fatto fuori nel giro di mezz’ora: forse sono stato perdonato davvero per la mia intrusione.

Vi auguro buona fortuna nella vostra vita, pulcini, che fuori dal nido è dura!

Il mio nuovo romanzo!

IFALIK

Avventura | Mistero | Riscatto

“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“

SCOPRI DI PIÙ

Ti è piaciuto l'articolo? Clicca o condividilo sui social!

Articoli Suggeriti:

  • Qui e ora: basta per essere felici?
  • 5) Argentina: la guida poco turistica
  • La spada di legno – 3La spada di legno – 3
  • Giorno 28: Iguazù, when the water falls
Post Precedente in RTW 6
« Diario fotografico: Germania
Prossimo Post in RTW 6
Il campeggio fantasma »

Giugno 18, 2013 - RTW 6

Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

Clicca per informazioni e scaricare l'estratto gratuito

Francesco Grandis

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore, editore e padre.
Continua...

Sulla strada giusta
Il libro di Francesco Grandis

IFALIK – Il mio nuovo romanzo

THE END – Distopico

Mai stato su Wandering Wil? Inizia da qui

 

I POST PIÙ POPOLARI

Mollare tutto e partire: le 8 cose che ho capito sulla paura

Marzo 6, 2014246 Comments

Hai un lavoro che non ti piace. Forse ti piaceva, tanto tempo fa, ma poi hai iniziato a sentire quell’ambiente sempre più stretto, sempre più arido. È arrivata la noia, l’insoddisfazione, la depressione. A distanza di anni non sopporti più niente, ti senti in una gabbia soffocante da cui desideri fuggire sempre più spesso. Ogni […]

Cari genitori, è ora che facciamo un discorsetto: una lettera dai vostri figli

Agosto 21, 2014141 Comments

Cari genitori, è ora che facciamo un discorsetto, io e voi. Ah, mi immagino già la vostra espressione. “E questo chi cazzo è?”, starete pensando. Io sono uno che riceve ogni giorno almeno una decina di messaggi dai vostri figli. In molti di essi chiedono a me come dire a voi che non sono felici. Prima che vi […]

La sopportazione dell’uomo medio, ovvero “se tutti facessero come me”

Agosto 7, 201495 Comments

Negli ultimi anni ho maturato una posizione sempre più aspra contro l’attuale sistema del lavoro. La mia reazione è stata “mollare tutto e partire”, nel contesto più ampio di una personale ricerca della Felicità. Ho detto e scritto più volte che non ritengo questo l’unico modo per affrontare la questione (ne parlo in questo articolo). Quando […]

La metafora dello zaino, ovvero l’arte di prepararsi alla vita

Febbraio 15, 201487 Comments

Spesso, quando parlo con chi è interessato ai miei viaggi e alle mie esperienze, mi capita di utilizzare la “metafora dello zaino” per illustrare un mio pensiero ricorrente sulla vita e sull’utilità delle cose. Lo zaino, che per quanto mi riguarda è l’unico modo sensato di trasportare i miei bagagli in viaggio, e per cui […]

  • Home
  • Privacy Policy
  • Cookie policy
  • Strumenti Privacy
  • Mappa del sito
  • Contatti

Copyright © 2013, Wandering Wil by Francesco Grandis. All rights reserved.

Copyright © 2025 · wanderingwil on Genesis Framework · WordPress · Log in