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Il campeggio fantasma

Tempo di lettura stimato : 1 minuto

In una strada isolata ho trovato per puro caso un campeggio all'apparenza deserto. È popolato da anime silenziose, fantasmi alla ricerca di qualcosa.

Chilometro 2171 – Giorno 10

In una strada secondaria e isolata, fiancheggiata da alberi e completamente deserta, ho trovato per puro caso un campeggio piuttosto atipico. L’edificio principale è vetusto e vuoto, e nessuno mi ha accolto alla reception, chiusa a chiave.

Non ci sono automobili in vista, ma sul prato antistante sono parcheggiati alcuni caravan, ognuno dotato di una grande veranda, con tavoli, sedie e vasi di fiori. Tutte chiuse. L’altalena di una piccola area giochi giace immobile sulle sue catene.

Dopo cena, lavo lentamente i miei piatti nel locale della cucina, pulito e ordinato, mentre la tarda luce di un tramonto del nord entra tenue dalla soglia e colora di arancio le pareti. Una tendina di corde lì appesa dondola silenziosa nella brezza leggera. Nel secchio della spazzatura ci sono alcuni avanzi di cibo.

Torno alla mia auto, camminando con passo lento sul morbido tappeto erboso, e mi rendo conto che a parte il gracchiare di qualche cornacchia, e il vento tra le foglie, non ci sono altri rumori in questo luogo.

La fantasia corre, e mi sento come se fossi in un villaggio fantasma, in cui ogni cosa è ancora nello stato del preciso momento in cui è stata abbandonata, chissà quando e chissà per quale motivo.

Ma non riesco a lasciar spazio all’inquietudine, perché qui non ci sono spettri o mostri. Facendo veramente molta attenzione, riesco a scorgere dei movimenti in alcune roulotte, sento bisbigliare qualcuno. Ci sono anime vive in questo campeggio, sono venute qui a trovare pace e silenzio, fuggendo da chissà quale rumorosa vita. Li vedo muoversi lentamente, quasi al rallentatore, per non disturbare la quiete assoluta.

Io faccio altrettanto, con piacere.

Questa sensazione, la vicinanza silenziosa di altri esseri umani, che allontana la solitudine, ma non crea vera e propria compagnia, mi ricorda moltissimo una particolare settimana di appena qualche anno fa, anche se un’intera vita sembra essere passata nel frattempo. Solo, circondato da altri esseri umani, fantasmi vestiti di bianco, che guardavo senza realmente vedere, che ascoltavo senza sentire, in silenzio, a cercare qualcosa nel profondo di me stesso.

Chissà cosa stanno cercando queste persone, mi chiedo.

Chissà cosa sto cercando io.

Il mio nuovo romanzo!

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Avventura | Mistero | Riscatto

“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“

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Giugno 19, 2013 - RTW 6

Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

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Francesco Grandis

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore, editore e padre.
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Sulla strada giusta
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