L’aria è ventosa e umida e un cielo grigio promette pioggia per il pomeriggio, ma la giornata prende ugualmente una piega allegra. Mi sono fermato a Tönning, un paesello caratteristico sulla strada costiera che porta verso la Danimarca. Le strade sono strette e le case basse hanno i tetti spioventi e i muri di mattoni rossi.
Con lo stomaco che brontola, cerco un posto dove mangiare qualcosa, e finisco davanti a una specie di rosticceria tipica dove sembra servano panini con il pesce. Ci sono due o tre persone in coda, quindi è relativamente affollato rispetto agli altri ristoranti praticamente deserti. Dato che mi sento un po’ spaesato, non conoscendo per niente la lingua locale, uso un mio vecchio trucco per togliermi dall’impaccio: mi metto in coda, e dissimulando indifferenza osservo attentamente gli altri avventori, cercando di carpire velocemente più informazioni possibile, imparare cosa posso ordinare, e come, ed infine emulare. Geniale.
La signora prima di me, su cui affido tutte le mie affamate speranze, parla per due minuti a raffica in tedesco serratissimo, senza neanche alzare un sopracciglio o muovere un dito. Geniale un accidenti!
Sono costretto al piano secondario: quando è il mio turno di ordinare provo a farmi capire a gesti, elegantemente accompagnati da tutte e tre le parole che conosco di tedesco e un sacco di sorrisi. Sembra abbia funzionato, quindi torno al mio tavolo compiaciuto. Pochi minuti dopo mi arriva un piatto che contiene tutt’altro rispetto a quello che mi aspettavo. Poco male, in fondo non sapevo neanche quello che avevo chiesto.
Confortato da tanto successo, mi dirigo a passo spedito verso la costa, dove ho intenzione di immergere con fierezza le mani nel Mare del Nord, come tutti i più grandi esploratori del passato hanno fatto quando hanno raggiunto un mare inesplorato o a lungo cercato. Hanno baciato la terra e immerso le mani nel mare, così hanno fatto. O perlomeno io mi immagino abbiano fatto così.
Peccato però che in questa parte della costa il mare del nord sembri più uno scarico fognario che una azzurra distesa di gelide acque. Una schiumetta giallina e viscidiccia galleggia sul bagnasciuga dal colore oleoso. Devo dire la verità, speravo in qualcosa di più romantico…. credo farò il grande esploratore un altro giorno.
Inanellato il secondo successo di fila, mi accontento semplicemente di lasciare un adesivo “Wandering Wil” sulla colonnina del porto, e mi rimetto in marcia.
Nonostante tutto, ho un sorriso da orecchio a orecchio!
Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“