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La sfida tra la noia e la paura del cambiamento

Tempo di lettura stimato : 1 minuto

Com'è possibile che la natura ci abbia fornito due tratti apparentemente contrastanti come la paura del cambiamento (che io chiamo inerzia), e la noia?

bici-offroad-WanderingWilRiflessione del giorno, mentre me ne stavo pedalando con la mia Wandering Bike per una strada sterrata, apparentemente abbandonata da tempo.

A meno che non crediate al “design intelligente”, ovvero della creazione dell’uomo per mano della grande entità barbuta tra le nuvole, credete come me a qualcosa di più sensato. Tutto ciò che siamo come esseri umani è il frutto di una evoluzione naturale durata milioni di anni e che ha selezionato in noi, come nelle altre creature, i tratti più adatti alla sopravvivenza della specie: in altre parole ciò che ci attira e ci piace è in genere qualcosa che fa bene a noi e in senso più ampio all’intera razza. Ci piace il sapore di una mela perché è salutare per il corpo, siamo gelosi per proteggere il nostro DNA, etc etc. Che poi sia andato tutto in vacca negli ultimi secoli, è un altro discorso.

Ora mi chiedo: com’è possibile che la natura ci abbia fornito contemporaneamente due tratti apparentemente contrastanti come la paura del cambiamento (che io chiamo inerzia), e la noia? La prima ci farebbe diventare tutti abitudinari, e la seconda al contrario schifa proprio le abitudini. Com’è possibile che possediamo entrambe? Anche se si potrebbe pensare che una delle due sia un frutto più culturale che naturale, non lo credo. La società per come la intendiamo esiste da troppo poco per pensare che la noia non sia, alla pari dell’inerzia, un prodotto esclusivo dell’evoluzione naturale.

In altre parole sia la noia, che l’inerzia, ci hanno fatto sopravvivere e moltiplicare durante le ere.

Qual’è lo scopo di questi due tratti? Forse la nostra natura è quella di essere sedentari, ma non troppo? Un popolo nomade, né stanziale di un territorio, ma nemmeno sempre in movimento. O forse la noia è stata proprio lo stimolo a quella creatività giocosa dei cuccioli, che poi diventa intelligenza da adulti, e che ci ha reso la razza apparentemente più potente del pianeta?

Mah… Nel frattempo sono tornato alla macchina, e non ho ancora una risposta. Mi metto a lavorare nel mio ufficio di oggi e lascio a voi la palla. Che ne pensate?

Il mio nuovo romanzo!

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Avventura | Mistero | Riscatto

“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“

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Giugno 25, 2013 - Scelte

Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

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Francesco Grandis

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore, editore e padre.
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Sulla strada giusta
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