Il giorno di viaggio è stato lungo ma tranquillo, con qualche scontato piccolo inconveniente, e un pomeriggio carico di una pioggia sottile ma insistente. Stancato dalle molte ore in macchina e dalle poche ore di sonno, e certamente ansioso di provare sul campo il veicolo, i mezzi e rifornimenti che mi sono messo a disposizione, ho trovato un’area di sosta piuttosto isolata, e mi sono apprestato a passare la notte sotto alcuni pini.
E’ stata una bella sorpresa scoprire dall’altro lato della strada, non immediatamente visibile, un’alta cascata, il cui rumore mi ha accompagnato per tutta la notte. Assieme a quello della pioggia, naturalmente.
Non del tutto inaspettatamente, è stata un’esperienza abbastanza più dura della prima volta che ho provato a dormire in macchina, nel cortile di casa. Non tanto per le temperature, che si sono aggirate attorno a dieci, dodici gradi, o perchè mi mancasse qualcosa, tutt’altro.
E’ stata un’esperienza “logistica”.
Rifare gli stessi movimenti o cercare gli stessi oggetti quando si hanno troppe ore di strada e poche di sonno, quando piove e fa freddo, quando la macchina è completamente carica e ogni cosa è incastrata al suo posto come un puzzle, non è stato semplice.
Mi sono trovato molto soddisfatto di un sacco di accorgimenti a cui avevo avuto tempo di pensare, in particolare quella sorta di verandina che mi protegge dagli sguardi e dal maltempo, e al cui riparo ho potuto scaldarmi del the e fare colazione, ma perché tutte le posate e le tazze sono rimaste sul box sopra il tetto? E il barattolo di cioccolata già aperto, è dentro al frigo o in una cesta nel gavone? Dove avrò messo il thermos?
Queste sono certamente sciocchezze, ma la il principio della questione è molto più serio di quello che può sembrare. Quando la tua casa è un puzzle di due metri cubi su quattro ruote, ogni movimento richiede tempo, fatica, e calma. Non è il caso di sprecarne. Non trovare il barattolo della cioccolata quando fuori sono dieci gradi è solo seccante, ma non ricordare dove hai messo le chiavi della macchina con dieci gradi sotto zero può anche essere pericoloso.
Ecco la prima cosa che ho imparato: se voglio arrivare alla fine di questo viaggio, nel modo in cui ho pensato di farlo, le parole d’ordine d’ora in poi dovranno essere: ordine e disciplina.
Sarà molto dura per me, come sa chi mi conosce bene, ma il premio sarà svegliarsi accanto a cascate come questa, che oggi sembra scorrere per i miei occhi soltanto.

Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“