Chilometro 2371 – Giorno 12.
Confermo la mia sanguigna e istintiva antipatia per le grandi città. Sono seduto su una panchina del parco che circonda il palazzo reale, e ne apprezzo pure il relativo silenzio e l’atmosfera vagamente selvaggia, ma mi rendo conto che Oslo, come tutte le città cosmopolite che ho visitato in passato, mi da una cupa e persistente sensazione di tristezza e solitudine. Forse la compagnia di qualche amico mi gioverebbe ora, e devo anche ammettere che ho dedicato poco tempo all’esplorazione della città, limitandomi a girovagare senza una metà particolare per qualche ora appena. Però sembra che queste città non siano proprio della mia portata.
Non mi piacciono le solite strade centrali, dove si trovano i soliti negozi di abbigliamento delle solite marche, e dove entrano ragazze dalla solita espressione leggermente snob. Non mi piacciono le solite architetture moderne e ostentatamente ricercate, tanto poco integrate nel contesto, quando semplici da dimenticare. Non mi piacciono le espressioni tese dei passanti che evitano il contatto visivo, troppo impegnati ad ascoltare musica dai propri auricolari sproporzionati e alla moda. E non mi piacciono gli sguardi da predatore degli abitanti dei quartieri poveri e degli immigrati, dove non riesco a camminare sentendomi del tutto al sicuro.
Questo parco è bello, certo, ma che senso ha un parco, quando in qualsiasi direzione troverei migliaia di chilometri di mare e laghi e boschi e montagne, tutti autentici?
Niente da fare, non sono un cowboy urbano, e credo non vorrò mai esserlo. Io mi sento meglio in contesti più piccoli, più umani, più autentici. Soffro meno la solitudine quando sono veramente da solo, che quando passeggio in mezzo alla folla di una città.
E poi, diciamolo pure: la globalizzazione, pur con i suoi lati positivi, ha rotto veramente le scatole. Dov’è l’anima autentica della Norvegia? dove sono le tradizioni, la cultura locale, il cibo tipico? Non qui.
Per fortuna che ci sono gli artisti di strada… almeno loro un sorriso me lo strappano sempre con facilità.
Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“