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Quando l’uomo è solo

Tempo di lettura stimato : 2 minuti

Quando l'uomo è solo fa cose bizzarre, strane, folli. Perché non le fa anche quando è osservato da altri? È il giudizio altrui a impedirlo?

taichi-parco-WanderingWilChilometro 2869 – Giorno 17.

Da qualche giorno, cioè da quando ho lasciato Oslo, sto pernottando nei luoghi più isolati che riesco a trovare girando in auto. Da qualche parte lungo piste sterrate che nascono ai lati di stradine laterali di strade secondarie, colleganti paeselli di venti trenta case e un negozietto, tagliati fuori dal traffico delle vie di scorrimento principali. La quiete è indisturbata da rumori umani: qui la compagnia mi arriva dal canto degli uccellini, dal ronzio delle api e delle troppe zanzare, dalle formiche che esplorano incessantemente. E sotto gli occhi distratti di questa compagnia, da cui non mi sento affatto giudicato, faccio cose inusuali, strane. Ieri camminavo lungo la strada con un piatto e una forchetta in mano, mangiando lentamente le polpette norvegesi piccanti e le carotine che mi ero cucinato. Oggi ho fischiettato forte qualche melodia, cantato, improvvisato qualche passo di tango con addosso pesanti scarpe da montagna. Sono sicuro che se qualcuno mi avesse visto, sarei sembrato quantomeno un po’ bizzarro, ma nessuno mi vede qui, perché preoccuparsene?

Però allora mi chiedo: cosa fanno gli uomini, quando nessuno li vede? Al chiuso delle loro stanze, o in una tenda piantata nel deserto, quali sono i lati del carattere che liberano, cosa sprigionano, cosa riescono a diventare, o piuttosto, cosa tornano a essere? Chissà quanta energia è trattenuta, quanta creatività o semplicemente quanta genuina e innocente follia è nascosta fino al momento in cui ci si sottrae dall’altrui sguardo.

Questa domanda si può fare anche al contrario. Perché è così terribile il giudizio degli altri, perché il peso che ne percepiamo è così grande che ci impedisce di fare cose naturali, certo inusuali ma che pure non hanno niente di offensivo, come -che so- fischiettare forte per strada o mangiare il proprio pranzo comodamente seduti alla panchina di una fermata dell’autobus, o qualche altra innocente sciocchezza.

Non è triste che gran parte della nostra natura sia bloccata dallo sguardo dei nostri “simili”? Che così si chiamano proprio perché sono simili a noi, potenzialmente con le nostre stesse energie e idee e desideri.

Non so dare una riposta. Posso solo cercare di ricordarmi delle domande, in futuro. Dovessi mai vedere un uomo che a occhi chiusi canta e balla in mezzo alla strada, lo ammirerò invece di criticarlo, perché molto probabilmente, lo farei anche io.

E adesso vado a cantare “Strangers in the night” agli alberi.

Il mio nuovo romanzo!

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Avventura | Mistero | Riscatto

“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“

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Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

Clicca per informazioni e scaricare l'estratto gratuito

Francesco Grandis

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore, editore e padre.
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Sulla strada giusta
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