Una delle cose che ho imparato grazie alla mia finora breve esperienza di padre è questa: con le parole si insegna, ma è con l’esempio che si educa. E l’esempio, a sua volta, non può essere artefatto, simulato per l’occasione, perché funzionerebbe solo una volta e mai più.
Non posso insegnare la gentilezza se non sono gentile io stesso, così come non posso calmare qualcuno se non sono capace di trovare la calma dentro di me.
Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“
Quando vedo il mio campioncino e desidero per lui che diventi un adulto meraviglioso, sto dicendo a me stesso che anche io devo essere un adulto meraviglioso, se voglio indicargli almeno il primo tratto di strada.
Trovo un parallelismo con la scrittura. Jack London, nel sul “pronto soccorso per scrittori esordienti”, invita i giovani scrittori a crearsi una filosofia di vita, che sia propria e unica, attingendo al mondo e alle sue infinite cose da conoscere e scoprire. Solo in questo modo è possibile crearsi quell’originalità che permette allo scrittore di farsi distinguere tra i milioni di altre voci che sbraitano in ogni momento per farsi ascoltare. Non ci si può atteggiare all’unicità, bisogna essere unici.
I limiti della mia scrittura, così come quello delle mie azioni, sono di fatto lo stesso limite dei miei pensieri e, in ultimo, di ciò che sono.
Allora, prima di preoccuparmi di essere un padre migliore, o uno scrittore migliore, dovrei quindi preoccuparmi di essere una persona migliore.
Il mondo, ancora una volta e come sempre, inizia a cambiare dentro di noi. Siamo sassi gettati in uno stagno.
Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“