E’ un po’ di tempo che sono in ascolto di una mia sensazione ricorrente, in quello stato di chiarezza emotiva che solo la solitudine riesce a darmi. Una sensazione che si ripete da qualche giorno, e che mi porta un messaggio che ho deciso oggi di confermare.
E’ ora di iniziare il ritorno a casa.
Non saprei dire precisamente cos’è cambiato, e sinceramente non voglio nemmeno accanirmi a cercare qualche motivo strano: ogni viaggio deve semplicemente giungere a una conclusione, per ogni partenza c’è un ritorno, e per ogni arrivederci c’è un bentornato.
Forse è l’inevitabile stanchezza dei quasi novemila chilometri fatti, o dei due mesi trascorsi in strada.
C’è sicuramente una componente di amarezza nell’aver lasciato alle spalle la parte di mondo che amo di più: la natura selvaggia, il silenzio, la bellezza primitiva delle cose.
Il mio percorso è stato così ricco di esperienza, che raccogliendone un po’ alla volta, come se fossero dei piccoli sassolini lungo la strada, ho già riempito il mio zaino. Insistere a raccoglierne ancora sarebbe solo ingordigia e spreco.
In fondo sono cresciuto già tantissimo in questo viaggio. Posso voltarmi e guardare con affetto i chilometri fatti: alcuni sono stati certamente inutili e terribilmente lunghi, altri semplicemente adorabili, ma tutti egualmente unici. Posso sorridere agli errori fatti come alle grandi scoperte e dire a me stesso, con orgoglio: ho vissuto.
Come in una piccola vita, ho riso, ho pianto, ho gioito e sono stato malinconico, ho imparato cose nuove, ne ho ricordate di dimenticate, e le ho condivise. Ho preso dal mondo quello che mi era utile, l’ho fatto mio, e l’ho restituito intatto.
Non c’è nessun rimpianto quindi, se da oggi seguo il mio naturale istinto che mi porta verso casa. Salterò le grandi metropoli che avevo messo sul piano di viaggio due mesi fa, non mi interessano più. Io non sono la stessa persona che aveva progettato quel percorso.
Tornerò a casa a passo spedito, ma anche senza correre, perché in fondo mancano ancora più di duemila chilometri, il viaggio è tutt’altro che finito, e non si sa mai… lungo la strada c’è sicuramente qualche altro sassolino di vita che posso infilare in una tasca dimenticata.
È uscito il mio nuovo romanzo!
THE END
Thriller distopico
Abiti in un mondo perfetto, vivi una vita lunghissima, muori il giorno prestabilito. Ma se scoprissi che il prezzo da pagare è altissimo?