1 Marzo 2010, 9:00am. Giorno 113. Fuori.
Il taxi mi fa scendere di fronte all’entrata del Wad Mahathat. Più che un tempio vero e proprio, quello che vedo è una specie di quartiere intero, edifici antichi affiancati ad altri più moderni. Ci sono abitazioni, luoghi di culto, di studio, di lavoro e di chissà cos’altro. Ignorando l’andirivieni continuo di persone, mi dirigo al padiglione internazionale di meditazione. La vista di un largo tendone fisso, simile allo stand permanente di una fiera, mi sorprende, ma non sono qui per fare foto. Sono qui per cercare qualcosa, e ammesso che ci sia, ho solo sette giorni di tempo per trovarla: il mio volo per Tokyo è previsto per l’8 di Marzo.
Dentro.
All’ingresso sono accolto da un minuto signore vestito di bianco, che con buon inglese e modi gentili mi chiede cosa può fare per me.
“Vorrei iniziare un ritiro di meditazione”, gli dico.
“Certo. Vuoi fermarti qui anche le notti?”
“Si.”
“Ti sarà dato da bere e da mangiare, ma dovrai seguire gli otto precetti buddisti(*), li conosci?”
“Si.”
“Per tutta la durata del ritiro non ti sarà più permesso parlare con nessuno, tranne una mezzora al giorno con me, in cui ti spiegherò le tecniche di meditazione e tu mi racconterai i tuoi progressi. Va bene?”
“Si.”
“Potrai interrompere il ritiro in qualunque momento, ma se esci non potrai più rientrare. Siamo d’accordo?”
“Si.”
“Hai dei vestiti bianchi? Li indosserai durante il ritiro.”
“Si.”
“Quanti giorni vuoi rimanere?”
“Ho una settimana.”
“Molto bene: cambiati, poi passa quella porta.”
Mi cambio, e passo la porta che mi è stata indicata, lasciando fuori il mondo che credo di conoscere, per entrare in uno di cui non conosco nulla.
2 Marzo 2010. Giorno 114. Dentro.
Voglio uscire da qui.
(*) Gli otto precetti buddisti sono:
- astenersi dall’uccidere;
- astenersi dal rubare;
- astenersi da qualsiasi genere di condotta sessuale;
- astenersi dall’uso di un eloquio volgare o offensivo;
- astenersi dall’alcool o dalle sostanze che alterano la lucidità mentale;
- astenersi dal mangiare dopo mezzogiorno fino all’alba seguente;
- astenersi dal cantare, ballare e dalle attività ludiche in genere, dall’uso di gioielli, cosmetici o profumi;
- astenersi dal riposare o dormire su letti o giacigli alti o dalle dimensioni eccessive.
Il più strano da seguire è stato il sesto. A queste regole era anche aggiunto il divieto di parlare per tutta la durata del ritiro, per non disturbare gli altri, e il divieto di uscire, pena la non riammissione.
Photo by telmo32

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IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“