Spegnere la televisione, definitivamente, è stata una delle conquiste degne di nota nella mia vita.
Fino a sei anni fa arrivavo stanco a casa e mi buttavo sul divano, telecomando alla mano. Quando mi alzavo ero più annoiato e stanco di prima. Bill Watterson (il creatore di Calvin & Hobbes) spiega: “Staccare i pensieri non ci rinvigorisce. La mente è come la batteria di un auto: si ricarica correndo”. Esatto, ma la mia era un’abitudine, radicata così a fondo da pensare di non poterne più fare a meno.
Ci ho messo anni prima di capire cosa provavo realmente per quello che vedevo.
Repulsione e disprezzo.
Programmi che esaltano l’idiozia, la superficialità e il materialismo. Personaggi che starebbero meglio dietro le sbarre di uno zoo sono trasformati in modelli di fascino. Donne il cui corpo ha passato più revisioni di un romanzo sono mostrati come esempi di bellezza. Il maleducato diventa figo, lo stupido diventa simpatico. Essere ignoranti e ottusi è la nuova normalità, quasi uno stile di vita di cui essere fieri.
Poi c’è la pubblicità, assillante. Gente che nemmeno conosci ti ripete ogni dieci minuti che tu non sei abbastanza interessante, che la tua ragazza non è abbastanza sexy, e che ti serve l’ultimo gadget o sei un perdente. Ma non preoccuparti! Loro possono vendere la soluzione a tutti i tuoi problemi, anche quelli che non sapevi di avere. Controlla bene, sicuramente ti manca qualcosa.
E poi c’è l’informazione, la prostituta dei potenti. Sporchi maiali ingrassano sul tuo lavoro come sanguisughe e loro ti mostrano un pubblico che applaude. La prima italiana va nello spazio, e loro ti parlano di calcio. Sono i veri terroristi. Ne hanno per tutti i gusti: una nuova pandemia, una nuova ondata di crimini violenti, un maltempo come non si era mai visto prima. Altrimenti ecco il nuovo fidanzato della velina mora. Cosa preferisci?
C’è gente al mondo il cui lavoro è farti sentire inadatto, brutto, infelice, insoddisfatto e depresso, perché più male stai e più consumi. Più stupido sei e più è facile fregarti. Più paura hai e più e facile controllarti. Ti distraggono con tette e culi, ti mentono, ti mostrano un mondo che non esiste chiamandola “realtà”, e intanto ti saccheggiano la casa, i soldi, il lavoro, la dignità, la vita.
Noi non dobbiamo niente a quelle persone. Niente! Tanto meno il rispetto.
Ci prendono il cervello e ce lo violentano a turno. Infilano la loro merda e spingono, spingono fino in fondo. E siamo proprio noi a dargli il permesso, seduti comodi comodi sul divano buono, con il telecomando in mano.
Ma quel permesso, amici miei, possiamo anche toglierglielo.
Click.
E a schermo spento, improvvisamente la tua vecchia auto non è più così brutta, i tuoi vestiti non sono così male, trovi di nuovo il tempo per leggere un buon libro o fare una passeggiata all’aria aperta, e stai bene anche senza sapere chi è stato l’ultimo a scoparsi la Belen.
Photo by James Good
Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“