La mia decisione di accelerare il ritorno sembra molto tempestiva. Dopo il guasto al portatile, e il secondo guasto al frigo, ora anche la batteria secondaria ha sempre più problemi a caricarsi.
Equipaggiamento ed equipaggio non resisteranno ancora a lungo, come se fossero uniti da un unico filo sottile. Io e la Wil Mobile siamo stati un team affiatato e formidabile, ma siamo stanchi.
In realtà va bene anche così: per quanto io non rimpianga un solo giorno di questo viaggio, compreso quelli di freddo e maltempo, non vedo l’ora di buttarmi nel mio grande lettone comodo e dormire ventiquattro ore di fila. Alzarmi per mangiare qualcosa di succulento e soprattutto italiano, e dormirne altre ventiquattro.
L’unica cosa che mi infastidisce oltre ogni dire, ma sapevo già che sarebbe successo, è ritornare al traffico, ai semafori, al cemento e alla confusione. Tornare al mondo fatto di grigio e colori artificiali.
Stanotte dopo il concerto di The Wall a Göteborg, mi sono fermato a dormire in un parcheggio per camionisti, tra un distributore della Shell e un Mac Donald… chi di voi ha visto le foto che ho pubblicato fin’ora può cercare di immaginare il mio stato d’animo.
Quindi lascio un avviso per amici e conoscenti: al mio ritorno sarò probabilmente intrattabile per qualche giorno. Abbiate pazienza…
Mi mancano i pini.
E anche le latifoglie.
Ma soprattutto i pini.

Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“