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Aspettare ai semafori rossi

Tempo di lettura stimato : 1 minuto

Un uomo passa due settimane della sua vita ad aspettare che i semafori rossi diventino verdi

Da qualche parte ho letto che, durante la propria vita, un uomo passa due settimane ad aspettare che i semafori passino dal rosso al verde. Altri scrivono sei mesi.

Non ha importanza se siano due settimane o sei mesi: il punto è rendersi conto di quanto tempo sprechiamo ad aspettare che qualcuno ci dia il permesso di andare avanti con le nostre vite. Rimandiamo aspettando l’occasione giusta, l’aumento del capo, lo sblocco del contratto, il parere dell’amico, la benedizione di chissà chi.

E intanto il tempo passa, non facciamo quel viaggio, non scriviamo quel libro, non diciamo quella frase che teniamo chiusa nel petto da così tanto, e restiamo bloccati nell’abitacolo delle nostre vite ad ammirare il vicino che si scaccola allo specchietto retrovisore e a subire l’ennesima canzonaccia alla radio.

Tim Ferriss diceva: “I semafori della vita non saranno mai tutti verdi”. E allora dovremmo schiacciare a tavoletta l’acceleratore, fottercene del traffico, scegliere strade laterali, uscire dalla melma e andare, andare, andare.

Dove? Non importa. È comunque meglio che restare fermi.

Da qualche parte ho letto che, durante la propria vita, un uomo passa due settimane ad aspettare che i semafori passino dal rosso al verde. Altri scrivono sei mesi.

Non ha importanza se siano due settimane o sei mesi: il punto è rendersi conto di quanto tempo sprechiamo ad aspettare che qualcuno ci dia il permesso di andare avanti con le nostre vite. Rimandiamo aspettando l’occasione giusta, l’aumento del capo, lo sblocco del contratto, il parere dell’amico, la benedizione di chissà chi.

E intanto il tempo passa, non facciamo quel viaggio, non scriviamo quel libro, non diciamo quella frase che teniamo chiusa nel petto da così tanto, e restiamo bloccati nell’abitacolo delle nostre vite ad ammirare il vicino che si scaccola allo specchietto retrovisore e a subire l’ennesima canzonaccia alla radio.

Tim Ferriss diceva: “I semafori della vita non saranno mai tutti verdi”. E allora dovremmo schiacciare a tavoletta l’acceleratore, fottercene del traffico, scegliere strade laterali, uscire dalla melma e andare, andare, andare.

Dove? Non importa. È comunque meglio che restare fermi.

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Marzo 21, 2021 - Scelte

Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

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Sulla strada giusta
Il libro di Francesco Grandis

THE END – Il mio nuovo romanzo

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Wandering Wil

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore esordiente e padre.
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