Questa foto non mi è venuta benissimo, lo ammetto, ma mi da l’occasione di parlare di quella che ritengo una curiosa e bella abitudine.
Nei paesi del nord ho visto molto spesso abbellire le entrate delle case, soprattutto con fiori, ma anche statue, oggetti curiosi, sculture improvvisate. Ho visto vasi di fiori appoggiati sulle gambe di un manichino sprovvisto della parte superiore del corpo, dentro carriole, retti da statue di troll, addirittura dentro un bidet colorato di verde. Sono decorazioni di benvenuto, che a volte vengono spostate dalla soglia di casa all’ingresso della strada di accesso, qualora l’abitazione fosse isolata.
In questo caso, la decorazione è stata spostata fino all’ingresso del paese: una piccola barca adornata di fiori, per dare il benvenuto ai viaggiatori di passaggio.
Io la trovo una cosa bellissima, che trasmette una sensazione di calore umano che mi pare, soprattutto qui al nord, abbiamo perso in buona parte. Lo straniero da noi è visto sempre più spesso con sospetto e diffidenza, anche se si trattasse di uno strano e inaspettato viaggiatore.
Pensate per esempio agli autostoppisti. Quante volte vi è capitato di tirarne su uno, o quante volte siete passati dritti, pur avendo la possibilità di dare un passaggio? A detta di tante persone che ho incontrato, tra cui un simpaticissimo e curioso polacco, che di lavoro fa il “cercatore di libri rari” (!), l’Italia è il paese più difficile in cui fare autostop.
Perché siamo così diffidenti? Perché non siamo più capaci di dare il benvenuto agli stranieri, anche quelli bizzarri magari, ma sicuramente pacifici e onesti?
Dove sono finiti i nostri fiori alla soglia di casa?
Voi cosa ne pensate?
Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“