Wandering Wil

Il blog di Francesco Grandis

  • Home
  • Inizia qui
  • Libri
    • Sulla strada giusta
    • Ifalik
    • The end
    • Da zero a diecimila
    • Libri che vi consiglierei
  • Chi sono
  • Contatti
IFALIK

In libreria e online

Ho fatto trenta, ma NON farò trentuno

Tempo di lettura stimato : 2 minuti

A volte trenta è proprio il punto giusto in cui fermarsi e decidere di NON fare anche trentuno.

30-sign Attenzione alla trappola del “chi ha fatto trenta, può fare anche trentuno”!

Sembra che l’origine del detto risalga al lontano 1517. Papa Leone X doveva nominare trenta nuovi cardinali, ma se ne dimenticò uno e lo fece all’ultimo minuto. Poi pronunciò la celebre frase.

Letto in questo modo sembra voler sottolineare il potere personale del pontefice, che si poteva permettere di piegare le regole a suo piacimento. Oggi invece viene usato perlopiù per giustificare le più abbiette richieste.

Alzi la mano chi non ha mai sentito frasi come: “Lo so che il suo budget è di 100 euro, ma questo fantastico prodotto costa solo 20 euro in più!“, oppure: “lo so che hai già tanto lavoro, ma queste sono solo due cosette in più, in un’oretta te la cavi. Ormai che hai fatto trenta…“

Stranamente, questa frase viene sempre comoda per accompagnare un aumento del carico di lavoro o di spesa, ma non funziona mai per aumentare uno stipendio o per ricevere uno sconto.

Facezie a parte, questo detto è anche la rappresentazione di una brutta trappola mentale, quella che viene usata da noi o contro di noi tutte le volte che pensiamo di desistere da qualcosa in cui ci siamo già impegnati tanto.

“Ho già fatto tanti esami, voglio mollare proprio adesso?“

“Hai già lavorato tanti anni in questa azienda, vuoi andartene proprio ora?”

Sembrano ragionamenti dotati di buon senso, e a volte lo sono davvero, ma se quel corso universitario o quel lavoro non fanno proprio per noi?

Ne ho già parlato una volta con la metafora del poker: se in mano abbiamo le carte sbagliate, puntare ancora non ci farà vincere la partita.

Se i primi trenta passi ci hanno inviato lungo un percorso sbagliato, fare un altro passo nella stessa direzione non lo renderà giusto.

Eppure ci cadiamo spesso, e finiamo per fare trentuno, e poi trentadue, e poi trentatre…

Pensiamo per esempio ad uno studente universitario. Magari a qualche esame dalla laurea si rende conto che quella non è la sua strada. Capita. Però gli diciamo, o lui dice a sé stesso: “Ormai hai già fatto tanto, a questo punto laureati!“

E poi: “Ormai ti sei laureato, a questo punto trova un lavoro adeguato“.

E infine: “Ormai hai già dedicato tanti anni a questa professione, a questo punto arriva alla pensione“.

Insomma, con questo ragionamento si finisce dentro un binario da cui è impossibile uscire, una volta entrati. Non è più possibile cambiare idea!

È per questo che penso sia importantissimo tenere sotto controllo la direzione di marcia, nella vita. Sempre. Fermarsi ogni tanto, fare un punto della situazione che sia sincero ed oggettivo, e, se necessario, aggiustare la rotta.

Il nostro passato non deve essere la nostra condanna, ma un maestro! E se per un malaugurato caso abbiamo già sbagliato trenta passi, dovremmo dire invece: “ho già sbagliato trenta, non voglio sbagliare anche trentuno”.

Se mi permettete, ve lo suggerisco io un detto appropriato:

Errare è umano, perseverare anche, ma insistere fino alla morte è una cazzata.

Click To Tweet

Photo by Colin Milligan

Il mio nuovo romanzo!

IFALIK

Avventura | Mistero | Riscatto

“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“

SCOPRI DI PIÙ

Ti è piaciuto l'articolo? Clicca o condividilo sui social!

Articoli Suggeriti:

  • I sogni sono una cosa serissima
  • La metafora del poker: quando hai puntato sulla “vita sbagliata”
  • Su certe cose non si scherza
  • Gabbie
Post Precedente in Scelte
« Allora, hai già deciso cosa vuoi fare da grande?
Prossimo Post in Scelte
Paletti… paletti ovunque! »

Gennaio 17, 2015 - Scelte

Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

Clicca per informazioni e scaricare l'estratto gratuito

Francesco Grandis

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore, editore e padre.
Continua...

Sulla strada giusta
Il libro di Francesco Grandis

IFALIK – Il mio nuovo romanzo

THE END – Distopico

Mai stato su Wandering Wil? Inizia da qui

 

I POST PIÙ POPOLARI

Mollare tutto e partire: le 8 cose che ho capito sulla paura

Marzo 6, 2014246 Comments

Hai un lavoro che non ti piace. Forse ti piaceva, tanto tempo fa, ma poi hai iniziato a sentire quell’ambiente sempre più stretto, sempre più arido. È arrivata la noia, l’insoddisfazione, la depressione. A distanza di anni non sopporti più niente, ti senti in una gabbia soffocante da cui desideri fuggire sempre più spesso. Ogni […]

Cari genitori, è ora che facciamo un discorsetto: una lettera dai vostri figli

Agosto 21, 2014141 Comments

Cari genitori, è ora che facciamo un discorsetto, io e voi. Ah, mi immagino già la vostra espressione. “E questo chi cazzo è?”, starete pensando. Io sono uno che riceve ogni giorno almeno una decina di messaggi dai vostri figli. In molti di essi chiedono a me come dire a voi che non sono felici. Prima che vi […]

La sopportazione dell’uomo medio, ovvero “se tutti facessero come me”

Agosto 7, 201495 Comments

Negli ultimi anni ho maturato una posizione sempre più aspra contro l’attuale sistema del lavoro. La mia reazione è stata “mollare tutto e partire”, nel contesto più ampio di una personale ricerca della Felicità. Ho detto e scritto più volte che non ritengo questo l’unico modo per affrontare la questione (ne parlo in questo articolo). Quando […]

La metafora dello zaino, ovvero l’arte di prepararsi alla vita

Febbraio 15, 201487 Comments

Spesso, quando parlo con chi è interessato ai miei viaggi e alle mie esperienze, mi capita di utilizzare la “metafora dello zaino” per illustrare un mio pensiero ricorrente sulla vita e sull’utilità delle cose. Lo zaino, che per quanto mi riguarda è l’unico modo sensato di trasportare i miei bagagli in viaggio, e per cui […]

  • Home
  • Privacy Policy
  • Cookie policy
  • Strumenti Privacy
  • Mappa del sito
  • Contatti

Copyright © 2013, Wandering Wil by Francesco Grandis. All rights reserved.

Copyright © 2025 · wanderingwil on Genesis Framework · WordPress · Log in