Attenzione alla trappola del “chi ha fatto trenta, può fare anche trentuno”!
Sembra che l’origine del detto risalga al lontano 1517. Papa Leone X doveva nominare trenta nuovi cardinali, ma se ne dimenticò uno e lo fece all’ultimo minuto. Poi pronunciò la celebre frase.
Letto in questo modo sembra voler sottolineare il potere personale del pontefice, che si poteva permettere di piegare le regole a suo piacimento. Oggi invece viene usato perlopiù per giustificare le più abbiette richieste.
Alzi la mano chi non ha mai sentito frasi come: “Lo so che il suo budget è di 100 euro, ma questo fantastico prodotto costa solo 20 euro in più!“, oppure: “lo so che hai già tanto lavoro, ma queste sono solo due cosette in più, in un’oretta te la cavi. Ormai che hai fatto trenta…“
Stranamente, questa frase viene sempre comoda per accompagnare un aumento del carico di lavoro o di spesa, ma non funziona mai per aumentare uno stipendio o per ricevere uno sconto.
Facezie a parte, questo detto è anche la rappresentazione di una brutta trappola mentale, quella che viene usata da noi o contro di noi tutte le volte che pensiamo di desistere da qualcosa in cui ci siamo già impegnati tanto.
“Ho già fatto tanti esami, voglio mollare proprio adesso?“
“Hai già lavorato tanti anni in questa azienda, vuoi andartene proprio ora?”
Sembrano ragionamenti dotati di buon senso, e a volte lo sono davvero, ma se quel corso universitario o quel lavoro non fanno proprio per noi?
Ne ho già parlato una volta con la metafora del poker: se in mano abbiamo le carte sbagliate, puntare ancora non ci farà vincere la partita.
Se i primi trenta passi ci hanno inviato lungo un percorso sbagliato, fare un altro passo nella stessa direzione non lo renderà giusto.
Eppure ci cadiamo spesso, e finiamo per fare trentuno, e poi trentadue, e poi trentatre…
Pensiamo per esempio ad uno studente universitario. Magari a qualche esame dalla laurea si rende conto che quella non è la sua strada. Capita. Però gli diciamo, o lui dice a sé stesso: “Ormai hai già fatto tanto, a questo punto laureati!“
E poi: “Ormai ti sei laureato, a questo punto trova un lavoro adeguato“.
E infine: “Ormai hai già dedicato tanti anni a questa professione, a questo punto arriva alla pensione“.
Insomma, con questo ragionamento si finisce dentro un binario da cui è impossibile uscire, una volta entrati. Non è più possibile cambiare idea!
È per questo che penso sia importantissimo tenere sotto controllo la direzione di marcia, nella vita. Sempre. Fermarsi ogni tanto, fare un punto della situazione che sia sincero ed oggettivo, e, se necessario, aggiustare la rotta.
Il nostro passato non deve essere la nostra condanna, ma un maestro! E se per un malaugurato caso abbiamo già sbagliato trenta passi, dovremmo dire invece: “ho già sbagliato trenta, non voglio sbagliare anche trentuno”.
Se mi permettete, ve lo suggerisco io un detto appropriato:
Photo by Colin Milligan
Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“