Wandering Wil

Il blog di Francesco Grandis

  • Home
  • Inizia qui
  • Libri
    • Sulla strada giusta
    • Ifalik
    • The end
    • Da zero a diecimila
    • Libri che vi consiglierei
  • Chi sono
  • Contatti
IFALIK

In libreria e online

Non sono un life coach

Tempo di lettura stimato : 2 minuti

In molti mi hanno chiesto se ho intenzione di diventare life coach. La mia risposta è semplice: no.

beerQuesto articolo è una dichiarazione di intenti. Non sono, e non sarò mai, un “life coach”. Ora vi spiego perché.

Il solo termine “life coach” mi urta i nervi. Come “coach” (che significa “istruttore” o “maestro”) si possono insegnare solo alcune abilità specifiche: comunicare con efficacia in pubblico, per esempio, o essere un venditore migliore.

Bene: la vita non è una di queste abilità, chiuso il discorso. Dire a qualcuno “devi vivere la vita in questo modo” è come dire “rilassati!” a una persona nervosa. Non funziona, e più glielo dici più ottieni l’effetto contrario.

Il life coach medio ora mi risponderebbe: “ma io non insegno a vivere. Io mostro ai miei allievi solo alcuni strumenti per rendere i propri obiettivi più semplici da raggiungere”.

Bel paraculo, allora non chiamarti “life coach”, chiamati in un altro modo! Non so… “venditore di cose che potrebbero funzionare come no”?

Nessuno strumento è universale. Venderli come tale è poco onesto (ma molto redditizio, vero?). Io non lo voglio fare.

Io non voglio essere un life coach perché non sono nessuno per insegnare agli altri come vivere. Io sono solo uno che un giorno si è rotto i coglioni dell’andazzo generale, ed è partito per un viaggio alla ricerca di sé stesso. Lungo il percorso ho trovato tanti piccoli “indizi” che mi hanno fatto pensare e crescere, come la metafora del cavatappi e tanti altri. Sono strumenti che mi hanno aiutato e che condivido volentieri, ma ne ho sempre ripetuto il loro carattere soggettivo. E sono risposte che ho trovato proprio nel momento in cui sono fuggito da qualsiasi insegnante e da qualsiasi schema, per dedicarmi solo ed esclusivamente alle mie domande. Era già tutto dentro di me, e la strada l’ho trovata ricavandomela a suon di lacrime, di testate contro il muro e di tramonti nel silenzio.

Il Siddharta di Hesse rifiuta addirittura l’insegnamento del Buddha, l’illuminato. Lo guarda negli occhi e gli dice: “a nessuno, o Venerabile, tu potrai mai […] comunicare ciò che avvenne in te nell’ora della tua illuminazione!”. Poi se ne va a cercare la sua verità da solo, e la trova pure.

Quando scrivo quello che penso, è come se ci trovassimo tutti davanti a una birra. Io vi racconto cosa ho fatto, e come. Se ci trovate qualcosa di buono e vi ispiro qualche buona riflessione io ne sono davvero contento, altrimenti pace. Nessun insegnamento, solo chiacchiere tra amici.

Io posso “vendere” la mia esperienza e le mie storie, se qualcuno le apprezza, ma non ho né soluzioni né verità.

Non esiste nessuno al mondo che può insegnarci come vivere.

Siamo noi i nostri “life coach”. Tutto il resto è commercio.

Photo by Anders Adermark

Il mio nuovo romanzo!

IFALIK

Avventura | Mistero | Riscatto

“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“

SCOPRI DI PIÙ

Ti è piaciuto l'articolo? Clicca o condividilo sui social!

Articoli Suggeriti:

  • Respirare non mi basta
  • Il viaggio continua: con un figlio, stavolta
  • Accogli l’inaspettato
  • Non abbiamo altro che il tempo
Post Precedente in Vita
« Il viaggio continua: con un figlio, stavolta
Prossimo Post in Vita
Quando arriverà quel giorno »

Settembre 11, 2014 - Vita

Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

Clicca per informazioni e scaricare l'estratto gratuito

Francesco Grandis

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore, editore e padre.
Continua...

Sulla strada giusta
Il libro di Francesco Grandis

IFALIK – Il mio nuovo romanzo

THE END – Distopico

Mai stato su Wandering Wil? Inizia da qui

 

I POST PIÙ POPOLARI

Mollare tutto e partire: le 8 cose che ho capito sulla paura

Marzo 6, 2014246 Comments

Hai un lavoro che non ti piace. Forse ti piaceva, tanto tempo fa, ma poi hai iniziato a sentire quell’ambiente sempre più stretto, sempre più arido. È arrivata la noia, l’insoddisfazione, la depressione. A distanza di anni non sopporti più niente, ti senti in una gabbia soffocante da cui desideri fuggire sempre più spesso. Ogni […]

Cari genitori, è ora che facciamo un discorsetto: una lettera dai vostri figli

Agosto 21, 2014141 Comments

Cari genitori, è ora che facciamo un discorsetto, io e voi. Ah, mi immagino già la vostra espressione. “E questo chi cazzo è?”, starete pensando. Io sono uno che riceve ogni giorno almeno una decina di messaggi dai vostri figli. In molti di essi chiedono a me come dire a voi che non sono felici. Prima che vi […]

La sopportazione dell’uomo medio, ovvero “se tutti facessero come me”

Agosto 7, 201495 Comments

Negli ultimi anni ho maturato una posizione sempre più aspra contro l’attuale sistema del lavoro. La mia reazione è stata “mollare tutto e partire”, nel contesto più ampio di una personale ricerca della Felicità. Ho detto e scritto più volte che non ritengo questo l’unico modo per affrontare la questione (ne parlo in questo articolo). Quando […]

La metafora dello zaino, ovvero l’arte di prepararsi alla vita

Febbraio 15, 201487 Comments

Spesso, quando parlo con chi è interessato ai miei viaggi e alle mie esperienze, mi capita di utilizzare la “metafora dello zaino” per illustrare un mio pensiero ricorrente sulla vita e sull’utilità delle cose. Lo zaino, che per quanto mi riguarda è l’unico modo sensato di trasportare i miei bagagli in viaggio, e per cui […]

  • Home
  • Privacy Policy
  • Cookie policy
  • Strumenti Privacy
  • Mappa del sito
  • Contatti

Copyright © 2013, Wandering Wil by Francesco Grandis. All rights reserved.

Copyright © 2025 · wanderingwil on Genesis Framework · WordPress · Log in