Quando viaggiavo molto, imparavo osservando quello che mi accadeva intorno. Oggi passo più tempo a scrivere ma non sono cambiato molto: ricavo le mie lezioni di vita da quello che accade ai fogli bianchi.
Sapete cos’è una delle cose più difficili, quando stai revisionando un tuo libro? Abbandonare le idee.
C’è sempre quella frase che avevi messo lì, un secolo e mille pagine fa, e ti sembra perfetta, bilanciata, musicale perfino. Il problema è che non c’entra più niente con quello che c’è intorno: la storia è cambiata, i personaggi sono cresciuti e sono diventati grandi e tu stesso sei diverso dalla persona che ha messo la penna sulla carta per la prima volta (o equivalente informatico, chi vogliamo prendere in giro). Ma tu sbatti sempre su quella frase, così perfetta e così fuori posto, fai incredibili ricami tutto attorno per cercare di giustificarne la presenza, saresti persino disposto a piegare cose che funzionano bene pur di farla restare, fino al momento in cui devi arrenderti all’evidenza: non tutte le belle frasi resistono al tempo, mantenendo il loro valore inalterato mentre il mondo intorno cambia assieme a chi le ha ideate.
Così cancelli quella frase, magari copiandola nel foglio degli appunti “non si sa mai” (ma in fondo sai benissimo che non la rileggerai mai più), e finalmente il testo scorre liscio come l’olio, senza l’imbarazzo di un sogno che voleva realizzarsi ma non c’è riuscito.
Come il lavoro che avevi in mente, la persona di cui eri innamorato, il futuro che avresti voluto quando eri troppo piccolo per volerne uno davvero. Tutte frasi ben scritte, ma per il romanzo di qualcun altro.
Cancellate quando serve, amici miei, e senza rimorsi: il capolavoro della vostra vita non si scrive da solo.
Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“