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Storie dalla strada: grazie.

Tempo di lettura stimato : 2 minuti

Per un uomo in cammino, le lezioni più importanti si imparano dalla strada, e dalle persone lungo di essa. Grazie.

wandering-tour-rita-mauroCinque settimane di viaggio con la mia compagna e il mio cucciolo. Quattordici presentazioni in tredici città italiane.

Quante cose si possono imparare in un frammento di vita come questo? Correndo tra un posto e l’altro, quante sono state le parole da dire e da ascoltare? Quante le domande a cui rispondere e quante le risposte su cui riflettere? Sono stati pochi i panorami su cui mi sono soffermato, ma centinaia le persone che si sono avvicendate sul mio mondo in corsa. Una novità, per me. E in quella novità, come sempre, ho scoperto cose interessanti.

Sapete, per esempio, che io ero convinto fino a poco tempo fa di non saper parlare in pubblico?

Era un pregiudizio che avevo su me stesso, sciocco e inutile come tutti i pregiudizi. Credendo di sapere, non mi ero mai messo alla prova.

La paura mi teneva lontano dalla verità, e la verità è che non ho nessuna paura.

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Una volta affrontato quel timore, ho capito quanto fossero deboli le sue fondamenta. Il buio rimane tale finché non si cerca l’interruttore della luce, non è così?

Un peso in meno nel mio zaino.

Ma ho scoperto un’altra cosa, ancora più importante. Ho un difetto: non so dimostrare in modo adeguato la gratitudine.

Se ci ripenso, questo tour è stato pazzesco! Quattordici eventi in trentasei giorni, tutti organizzati da perfetti sconosciuti. Di alcuni ho scoperto il viso o il suono della voce solo arrivando sul posto. E ogni volta siamo stati accolti come ospiti d’onore, quasi dei familiari. Siamo stati riempiti di affetto e di attenzioni. Ma al momento di andarmene, non sono mai riuscito a tirar fuori più di qualche impacciato “grazie”, lasciando inespressa la maggior parte di quel che provavo.

Sono così tante le persone che avrei voluto ringraziare meglio: la famiglia Nicolazzo, che ci ha accolto come fossimo di famiglia. La famiglia Giordano, per le tante storie che ci ha regalato. Il grandissimo Mauro Salvatori, che assieme alla formidabile Rita Cioce ha preso in consegna me e la mia famiglia, e alle cui mani mi sono affidato come a quelle di un fratello. Ivan Tavaglione, che ha trovato camminando il luogo perfetto per me. E poi Andrea di Urbania, Valentina di Sirolo, Tiziana di Villa Santa Maria, Davide di Lecce, Ica e Michela di Roma, Salvatore di Livorno, Ester di Prato, Paolo di Biella, Alina e Gerò di Milano, Bruno di Desenzano, Damiano di Verona. E poi tutte le persone che hanno voluto usare parte del loro prezioso tempo per conoscermi, ascoltarmi o anche solo stringermi la mano.

A ognuna di queste persone avrei voluto dire di più, esprimere la mia gratitudine in modo migliore, ma so di non esserci riuscito o di averlo fatto in modo goffo.

Allora dedico a tutti loro questo tardivo articolo.

Grazie.

Non solo per la meravigliosa avventura che avete contribuito a creare, per l’incredibile esperienza che mi avete permesso di vivere, o per quello che avete fatto per me e la mia famiglia.

Grazie soprattutto per avermi messo in condizione di trovare un nuovo obiettivo. Avete messo in luce un altro peso superfluo di cui voglio imparare a liberarmi.

Indicandomi la direzione del mio prossimo passo, mi aiutate a diventare una persona migliore.

Per un uomo in cammino, questo è un tesoro tra i più grandi.

Grazie.

Il mio nuovo romanzo!

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Avventura | Mistero | Riscatto

“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“

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Maggio 21, 2015 - Viaggi

Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

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Francesco Grandis

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore, editore e padre.
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Sulla strada giusta
Il libro di Francesco Grandis

IFALIK – Il mio nuovo romanzo

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