Giorno 134 – “La vita è un viaggio, e viceversa”
Seduto sulla panchina di un parco cittadino di Tokyo, scrivo questo articolo, mentre un grosso corvo nero raccoglie pezzettini di legno tra le radici di un albero nodoso, ancora spoglio per l’inverno. Fanno il nido i corvi? Sembra di sì. Chissà, forse pensavo che volassero per sempre, senza casa.
Questo viaggio attorno al mondo, da solo, è stato come una piccola vita all’interno della vita vera.
Quando sono partito ero inesperto, ingenuo. Non sapevo come avrei affrontato l’organizzazione, i problemi, i pericoli, la solitudine. Ogni cosa era una sorpresa, una novità, un gioco. Poi, mentre il viaggio proseguiva, sono cresciuto: ho imparato come muovermi tra le insidie e gli imprevisti, a sentirmi esperto e disinvolto, ma anche più freddo, meno emozionato.
E oggi mi ha raggiunto un pensiero: il viaggio non durerà per sempre, sta per finire. A volte sono stanco, e a i giorni da turista alterno sempre più spesso giorni di riposo e calmo relax. Sono contento però, sono davvero soddisfatto, perché se mi guardo alle spalle, fino al giorno in cui sono partito entusiasta da Venezia in un caldo giorno di Novembre, posso dire orgoglioso: “io ho vissuto”.
Ho visto tante cose, ho parlato tante lingue, ho mangiato tanti cibi. Ho commesso qualche errore, ma ho preso anche buone decisioni. Molte persone sono entrate nelle mie giornate, per restarci un minuto solo, un giorno, o per sempre. Ho riso e ho fatto ridere. Ho pianto, e forse ho fatto piangere. Ho voluto bene a delle persone, e – chi lo sa? – forse mi sono innamorato, fosse stato anche per un giorno soltanto. Ho camminato tantissimo. Mi sono ammalato e sono guarito, sono stato triste e ho ritrovato il sorriso. Ho ballato, ho corso, ho nuotato, e sono persino andato in surf. Ho organizzato pochissimo, e non ho mai rispettato un solo piano, tranne quelli che contavano davvero. Ho sempre cercato di non seguire il sentiero più battuto: a volte mi sono perso, ma ho sempre ritrovato la via. Non ho riempito ogni giorno come avrei voluto, a volte sono stato semplicemente pigro. Non avrò un ricordo o una foto di ogni singolo giorno, non ho colto ogni occasione. Ma sono stato libero.
Sono stato libero e ho vissuto. Si, posso dirlo a testa alta.
E anche se è vero che il viaggio sta per finire, so bene che non è ancora finito. Ci sono altri aerei da prendere, altri paesi da visitare, altre persone da conoscere, altre risate, altre corse, altri imprevisti, altre occasioni. Mi alzerò da questa panchina e li vivrò tutti, meglio che posso, a modo mio.
Prima di alzarmi, voglio donare a tutti voi la stessa frase che è stata regalata a me, incisa per sempre sul mio diario di viaggio: “Life is a journey, not a destination”, la vita è un viaggio, non una destinazione.
Ancora una volta sorrido, e me ne vado.
No… il mio viaggio è tutt’altro che finito.
Buon viaggio a tutti voi, ovunque siate diretti.
Tokyo, 23 Marzo 2010
Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“