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E poi arriva tizio

Tempo di lettura stimato : 2 minuti

Dovremmo essere tutti un po' più tizio

Una delle mie frasi preferite suona più o meno così: “Tutti dicevano che quella cosa non si poteva fare, poi arriva un tizio che non stava ascoltando, e la fa”.

Io adoro quel tizio, soprattutto il suo atteggiamento: è esemplare, un’autentica lezione di vita. Immaginatevi la scena.

Primo, quando tizio arriva, manifesta una spiccata noncuranza per l’opinione altrui, che è un modo educato di dire che se ne sbatte altamente le palle. Gli altri sono lì a scuotere la testa e borbottare come pentole di fagioli, e lui arriva bello come il sole e neanche li degna di uno sguardo. E già qua non può che essermi simpatico.

Secondo, nascosta tra le righe o forse in una delle virgole, in tizio ci deve essere anche un po’ di autocritica, perché non sappiamo qual è la cosa di cui parlano tutti, ma sappiamo come dato certo che non è stata fatta. Quindi il tizio una domanda a sé stesso se la pone: posso farcela io? Cerca dentro sé stesso la risposta, e la trova: sì, ce la può fare. E quindi c’è anche la fiducia in sé stesso.

Terzo, un po’ di incoscienza. Perché, ripetiamolo, se quella cosa proprio non è mai stata fatta, vuol dire che nessuno ci ha mai provato oppure nessuno ci è mai riuscito. Ci saranno motivi validi per questo, ma il tizio che fa? Ci prova lo stesso, ovvio. Non solo se ne frega delle opinioni, ma anche delle statistiche. E ha ragione: se crede di poterci riuscire, perché non dovrebbe provarci?

E quarto, la cosa che forse amo ancora di più: l’arroganza. Oh, quanto è arrogante tizio! Ma non quell’arroganza fastidiosa dei presuntuosi, ma l’arroganza adorabile degli sfacciati. Perché tizio non si accontenta di arrivare e provarci, fregandosene di opinioni e statistiche, ma ha anche la faccia tosta di riuscirci! E davanti a tutti! Mica nascosto in uno scantinato o in qualche laboratorio, così che qualcuno poi possa anche dubitare del risultato o criticare il procedimento. No, davanti a tutti, in faccia! Tiè! Guardate, incartate e portate a casa. Ora potete stare muti: tizio qui ha finito.

Me lo immagino che se ne va con la stessa baldanza con cui è arrivato. Che ce l’abbia un mezzo sorrisetto in faccia? O magari è un po’ imbarazzato per aver fatto svergognare così tanta gente e si sente un po’ in colpa: se ne va a testa bassa mormorando qualche parola di scusa.

No, secondo me se ne frega, come se n’è fregato quando è arrivato. Tizio in testa ha cose ben più importanti, magari la prossima cosa “che nessuno ha fatto”.

Vai, tizio, vai a fare anche quella e ricordaci di nuovo come si fa a sognare in grande.

Io amo tizio, punto.

E per il 2017, suggerisco a tutti, me compreso, un buon proposito: dovremmo essere tutti un po’ più tizio e un po’ meno pentola di fagioli.

Evviva tizio.
E buon 2017 a tutti.

Il mio nuovo romanzo!

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Avventura | Mistero | Riscatto

“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“

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Gennaio 1, 2017 - Felicità

Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

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Francesco Grandis

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore, editore e padre.
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Sulla strada giusta
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