Sono in macchina, sto guidando sulla Quebrada de Humahuaca. Ogni 5 km le montagne cambiano colore. Qui Dio stava facendo le prove, prima di decidere come colorare il mondo.
Sono sulla Salinas Grande. Un deserto di sale, piatto e bianchissimo fino all’orizzonte. Sembra di essere su un foglio di carta. Mi faccio una foto per essere sicuro di non essere diventato un disegno a matita.
Sono a Purmamarca. Ho di fronte il “Cerro siete colores”, il colle dei setti colori. A me sembrano più di sette, ma non credo che andrò a lamentarmi all’ufficio turistico.
Sono sulla strada per Cafayate. Parcheggio in un deserto di roccia. Sotto una colonna naturale di pietra mi siedo ad aspettare che passi Willy il Coyote.
Sono in riva alla Laguna Colorada. Qualche lama sta brucando l’erba verdissima. Qualche fenicottero rosa sta pescando nell’acqua rossa. Io non ho fame.
Sono di fronte al deserto di Dalì. Scendo dalla jeep e controllo bene, ma non riesco a vedere nessuna cornice.
Sono stato in sei posti diversi, sei pianeti differenti, sei luoghi così sorprendenti che non mi avrebbe stupito di più veder atterrare un’astronave aliena.
E quando penso di aver visto tutto il meglio, arriva la vigilia di Natale. Davvero, non credevo di essermi comportato bene quest’anno, ma evidentemente mi merito un regalo.
La pioggia.
Dico la verità: nemmeno riconosco subito il dono magnifico e inaspettato, anzi, mi lamento pure. Ma l’indomani capisco il mio errore.
Sono al Salar de Ujuni. Una distesa sterminata e piatta di sale, interamente ricoperto da uno strato di pochi centimetri d’acqua: il più incredibile e immenso quadro astratto che la Natura abbia mai creato. Il cielo riflesso, fino all’orizzonte.
Mi mancano le parole, ancora una volta. Ma non basterebbe essere un poeta, non basterebbe essere un pittore…
Questa volta guardo e sto zitto.
Le foto di questo articolo sono solo sette delle centinaia che ho raccolto durante circa due settimane di viaggio, tra Salta (Argentina) e Ujuni (Bolivia). Se ne volete vedere altre, guardate queste altre due gallerie (questa e questa), perchè sono posti davvero incredibili, che vanno apprezzati da più di un punto di vista…
Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“