La porta del paradiso, un inno al viaggio senza guida.
In molti mi hanno già chiesto quale sia stato il luogo più bello che ho visto nell’ultimo viaggio. Pensandoci, di posti incantevoli ne ho visti moltissimi, ma se devo proprio limitarmi ad uno solo, allora sceglierei questo.
Qualcosa nella particolare atmosfera, nel silenzio, nel tepore dell’aria. Un tramonto che mi avrebbe lasciato senza fiato. Un paesaggio composto in modo tale, che pur nella sua naturalità, sembrava essere stato disegnato dalle vere mani di un artista.
Questi due alberi, per esempio, lasciati ad incorniciare lo scorcio di una piccola isola. A marcare come due obelischi l’inizio di una breve spiaggia dorata e calda. Due colonne per reggere la porta del paradiso.
Ho trovato questo posto seguendo l’istinto, “a caso” direbbe qualcuno, e questa è stata la vista che mi ha dato il benvenuto.
“Io da qui non mi muovo più”, mi son detto.
Eppure se non avessi annotato le coordinate del mio accampamento nel diario di bordo, probabilmente non saprei neanche ritornarci.
Ma il posto è ancora li, come una piccola gemma che affiora dalla nuda roccia, visibile, ma solo a chi guarda anche ai lati del sentiero.

Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“