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Seconda domanda: “Ma vai da solo?”

Tempo di lettura stimato : 2 minuti

Stare a lungo con sé stessi non è una cosa facile: bisogna imparare a volersi bene, ad accettarsi, a parlarsi, a litigare poco e a fare pace subito.

panino-WanderingWilSeconda domanda tra quelle che mi vengono fatte più comunemente: “Ma vai da solo?”.

Risposta: si, anche se in realtà parto da solo, ma questo non significa che lo rimarrò per tutto il tempo. Ho già fatto altri viaggi molto lunghi partendo da solo (in primis, il giro del mondo), quindi so perfettamente cosa mi aspetta, e non mi spaventa. Non sono un lupo solitario, tutt’altro direi: chi mi conosce sa che amo moltissimo la compagnia, ma sicuramente non ho paura di stare da solo.

E’ vero, stare a lungo con sé stessi non è una cosa facile. E’ come avere sempre a che fare con la stessa persona, e solo quella, per ventiquattro ore al giorno, sette giorni alla settimana! Bisogna imparare a volersi bene, ad accettarsi, a parlarsi e ad ascoltarsi, a litigare poco e a fare pace subito. Non possiamo dividere le nostre strade, o tenerci il muso! Certo ho avuto i miei brutti momenti di solitudine, quando avevo proprio voglia di avere vicino un viso amico, e di scambiare qualche chiacchiera, ma ho anche avuto momenti di emozione così intensa che difficilmente avrei potuto raggiungere se fossi stato distratto (per così dire) dalla compagnia di chiunque. E’ come se tutto fosse più intenso, quando si è soli: i panorami sono più belli, la gioia diventa più profonda, e allo stesso modo i pericoli diventano più grandi, la tristezza più cupa.

E’ un mondo di alti e bassi, dove non c’è spazio per sensazioni piatte.

La compagnia invece, se da un lato stabilizza e smorza questa giostra emotiva, dall’altro ci rifornisce continuamente di nuove idee, nuove parole, nuove informazioni, nuova energia, nuovi punti di vista, sempre a patto di avere a che fare con le persone giuste, naturalmente! Per questo le cercherò nelle decine di ostelli, campeggi, aree di sosta, locali, etc che troverò lungo la strada! Fare amicizia con gli estranei è una delle esperienze più appaganti che si possa fare in viaggio, e porta spesso bello sorprese. E’ un modo di aprire la mente e di crescere, e dovrebbe far parte integrante di ogni viaggio ben fatto!

Infine, ho anche invitato alcuni amici a raggiungermi in questo o quel tratto del percorso, a seconda della loro disponibilità, per dividere con me qualche giorno di viaggio, come avevo fatto tempo fa a Budapest, e qualcuno ha già accettato!

Insomma, due o tre mesi di viaggio da solo o in compagnia di estranei o di vecchi amici: anche qui ci sarà parecchia varietà!

E voi che ne pensate?

Il mio nuovo romanzo!

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Avventura | Mistero | Riscatto

“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“

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Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

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Francesco Grandis

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore, editore e padre.
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Sulla strada giusta
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