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THE END

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Non resistere, lasciati cadere

Tempo di lettura stimato : 2 minuti

Abbi pazienza, ti dicono. Vedrai che le cose si sistemeranno. Tieni duro. Pazienza, devi avere pazienza.

fallingUn giorno una mia amica mi confida di non farcela più. Il problema era sempre il solito, il lavoro. Buono, sicuro… e opprimente. Sapevo che stava male, me lo aveva già detto in passato, ma quel giorno era più giù del solito.

“Che faccio? Tutti mi dicono di avere pazienza, di tenere duro” mi dice.

“Non farlo. Non resistere, lasciati cadere” le rispondo.

Sorride triste. “Sei l’unico che conosco che mi potrebbe dare un consiglio del genere.”

Non lo darei a chiunque. Perché è un consiglio pericoloso. Le conseguenze potrebbero essere molto gravi.

Si dice che la pazienza sia la virtù dei forti. Forse, ma quando serve solo a sopportare una sofferenza che avremmo il potere di evitare, allora la pazienza è debolezza, cecità, illusione. È quella che ci fa chiudere gli occhi di fronte al dolore, quella che ci fa chinare il capo per nascondere le lacrime, per non vedere, per far finta di non soffrire più. Ci fa dire “domani andrà meglio”, ogni giorno. Ma di domani ne sono già passati troppi, e ormai sono tutti ieri.

È meglio non avere pazienza, allora, e lasciarsi cadere nel dolore. Tornare a soffrire, sempre di più, fino a non sopportarlo.

Ma bisogna essere pronti a vedere di nuovo le cose che tenevamo nascoste, a evocare i demoni di cui non pronunciavamo più il nome, e, cadendo, resistere alla tentazione sempre più forte di riaggrapparsi ancora a quell’inutile appiglio. Un appiglio che non è mai stato né speranza né sicurezza, solo inganno. Bisogna lasciarsi affondare, senza reagire, mentre l’ossigeno si tramuta in acido nei polmoni. Affogare pian piano, senza tentare il colpo di reni che prolungherebbe solo l’agonia.

Scivolare giù, fin sul fondo, nelle tenebre, e proprio sull’orlo dell’abisso trovare la forza di ricordare chi siamo e chi volevamo essere.

Qui, nel buio, non ci sono più colpe da dare, non c’è nulla da recriminare a nessuno. Non c’è un passato che potevamo vivere diversamente. C’è solo il buio.

Non resta altro che guardarsi in volto, senza più veli, a occhi finalmente aperti. Riconoscere di nuovo ogni singola lacrima versata, le mattine senza un sorriso, il tempo che scivola via, perso per sempre, ogni giorno più veloce, il senso di inutilità.

Abbracciare il dolore senza negarlo, accoglierlo, farlo nostro per nutrircene, e infine, trovare in esso la forza di urlare.

basta. Basta. BASTA!

Se manca il coraggio per cambiare, non è la pazienza che ci salverà, ma la disperazione.

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Allora non resistere, lasciati cadere.

Ma non è un consiglio che posso dare a tutti. Anzi, fai finta di non averlo nemmeno letto.

In fondo, forse è davvero meglio morire lentamente, ogni giorno. Indossare un sorriso e dimenticare di essere stati vivi, una volta.

Far finta di niente e tenere duro. Le cose si sistemeranno da sole. Basta solo avere pazienza.

Sì, è senza dubbio meglio così.

Photo by Elena Kalis

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THE END

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Giugno 25, 2015 - Scelte

Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

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Wandering Wil

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore esordiente e padre.
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