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Nuvole a Capo Nord

Tempo di lettura stimato : 1 minuto

Nella natura i messaggi per noi sono ovunque. Basta saperli leggere. Cosa ci sarà scritto per me in queste nuvole, che mi coprono il sole di Capo Nord?

Chilometro 5701 – Giorno 38.

Capo Nord è come mi aspettavo: un parcheggio affollato di turisti, un orizzonte sul mare così vasto da mostrare la curva del nostro pianeta, e il fascino simbolico che rappresenta “la fine della strada” per i viaggiatori che arrivano da sud. Sempre ammesso che non siano arrivati in aereo.

Mi devo allontanare dalla confusione dei turisti giubilanti, rumorosamente impegnati a scattare centinaia di versioni della stessa foto, e mi cerco un posto più appartato e silenzioso dove attendere il picco più basso del sole, che in questo momento è tornato a nascondersi dietro alle nubi.

Per passare il tempo, osservo proprio le nuvole scorrere rapide, e le loro ombre sul mare. E’ bello vederle galleggiare di fronte a me, anche se mi stanno coprendo lo spettacolo che ero venuto a guardare.

Ad un certo punto, mi rendo conto che uno strano cane mi sta fissando. Lentamente l’animale si trasforma e diventa una signora che impasta una torta, poi una mano aperta, poi un uomo in maschera che urla spaventato da chissà cosa… infine sono sicuro di aver visto un uomo coccodrillo in tunica, e mi pare abbia avuto un attacco di cuore, poverino.

Come un teatro, le nuvole hanno messo in scena un altro spettacolo per me.

Le immagini continuano a scorrere veloci, mentre la coltre di nubi pian piano si infittisce sempre più. Alla fine devo constatare che la mia porzione di sole, per stanotte, è finita.

Mi incammino verso l’auto, cercando di trovare un senso a queste due giornate passate ad aspettare un sole di notte che si è fatto vedere ma non del tutto, e mi rendo conto che un significato non c’è, non deve esserci sempre.

A volte basta solo lasciare andare gli avvenimenti e i pensieri, come queste nuvole, lasciare che si trasformino, che mutino, che diventino questa o quell’altra cosa, e forse un giorno, si metteranno da parte e ci lasceranno guardare il sole.

Sorrido.

Alla fine il significato l’ho trovato anche oggi.

Il mio nuovo romanzo!

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Avventura | Mistero | Riscatto

“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“

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Luglio 17, 2013 - RTW 6

Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

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Francesco Grandis

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore, editore e padre.
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Sulla strada giusta
Il libro di Francesco Grandis

IFALIK – Il mio nuovo romanzo

THE END – Distopico

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