Non mi piace la vita che faccio.
Allora cambiala.
Non voglio.
Perché?
Ho paura di cambiare.
Allora resta dove sei.
Non voglio.
Perché?
Non mi piace dove sto.
…
E poi devo lavorare, ho bisogno di soldi.
Perché?
Devo comprare delle cose.
A cosa ti servono?
A niente, ma devo fare bella figura con delle persone.
Chi sono queste persone?
Boh, non le conosco nemmeno.
E allora perché vuoi fare bella figura?
Perché così capiscono che sono felice.
Ma sei felice?
No.
…
Comunque non importa, quelle cose mi servono assolutamente, ma non mi bastano i soldi.
Allora lavora di più, così guadagni più soldi.
Non voglio.
Perché?
Perché non mi piace il lavoro che faccio.
Allora cambialo con un altro.
No.
Perché no?
E se poi non ne trovo uno uguale?
…
E poi vorrei tanto che i miei genitori capissero.
Hai provato a parlargliene?
Non posso.
Perché?
Perché non capiscono.
…
Vorrei anche smettere di pensare sempre tutto con la testa, e seguire la pancia ogni tanto…
Fallo.
No, non è una buona idea.
E chi te lo dice?
La testa.
…
E poi ho paura.
Di cosa?
Di aver paura.
…
Ok, può bastare. È venuta ansia a me a scriverlo, immagino voi a leggerlo… però alzi la mano chi si è riconosciuto in almeno una frase.
Ecco, abbassate pure, lo sospettavo.
Ora… vi rendete conto che non ha senso, vero? Non funziona, e non può funzionare. È come vivere con un piede sull’acceleratore e il freno a mano tirato. Vorremmo correre, ma freniamo per paura della velocità, ma non smettiamo di accelerare per paura di fermarci: è un controsenso! Prima o poi o salta il motore o saltano i freni, è inevitabile.
“Eh, ma tu ci dici così, però non ci offri soluzioni”, mi dicono di solito. “Mica tutti possono viaggiare o fare la vita che fai te o cambiare lavoro o [inserire cazzata qualsiasi]. Io non posso perché [inserire scusa qualsiasi].”
Ma che soluzioni volete che vi offra? Volete che mi trasformi nel supercoach di turno, che vi dia un calendario con indicazioni precise, gli esercizi da fare a casa, i numeri del lotto, dieci padrenostri e dieci avemaria?
Non ci sono soluzioni! Ci sono solo i problemi che abbiamo deciso di farci noi, e al massimo una buona idea potrebbe essere smettere di farseli. Smettere di costruire paure su paure, di aggiungere vincoli ad altri vincoli e chiudersi in una gabbia di paranoie così fitta e stretta che rischia di diventare la nostra bella cassa da morto, mogano, due metri per cinquanta.
Vi potrei indicare decine di siti web dove trovare corsi e articoli per imparare a ottimizzare il tempo, meditare, essere più produttivi, guadagnare più soldi, viaggiare, essere più convincenti, migliorare la salute e persino rimorchiare più ragazze o essere più attraenti. Il punto è che niente di tutto questo serve a una beneamata minchia se prima non togliamo la mano da quel freno.
Questo articolo poteva finire con le prime due righe. Le ripeto.
Non mi piace la vita che faccio.
Allora cambiala.
È tutto qua, non c’è altro. Tutto il resto sono solo scuse, e lo so io come lo sapete voi.
Photo by slimmer_jimmer
Il mio nuovo romanzo!
IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“