In un continente di cui non sapevo nulla, in un paese di cui non conoscevo la lingua, in una città che ancora non capivo.
Ad uno spettacolo di tango, sotto un palcoscenico antico, seduto ad un tavolo buio.
Una candela accesa e una bottiglia di vino rosso.
Un solo bicchiere.
Era la notte del 3 Dicembre 2009, la notte in cui mi sono innamorato.
Del tango.
La candela sul tavolo mi scaglia bagliori porpora attraverso il bicchiere di vino nella mia mano. Non sto guardando il palcoscenico: lascio che sia la musica ad avvolgermi e a raccontarmi cosa sta accadendo a pochi metri da me. Lei è bellissima e sfuggente, lui è affascinante e determinato. Si troveranno, si ameranno, si perderanno per riunirsi ancora. Solo quando il passo conclusivo infiamma l’applauso del pubblico, decido di voltarmi. In quel momento sento, con la più ferma certezza, che anche io vorrò essere guardato come quella donna sta guardando il suo uomo. Nel buio tinto di rosso, dedico a quell’abbraccio due corte lacrime: la passione, forse il vino, ha avuto la meglio. Il tango ha fatto un’altra vittima.
Forse è questo quello che ricorderò di più di Buenos Aires, andandomene.
Non la metropoli dall’aspetto tanto ricco quanto decadente. Non i larghi viali affollati e inquinati di giorno, il traffico caotico e puzzolente. Non la notte sporca e desolata, quando scende nelle strade un efficiente esercito di nullatenenti a differenziare l’immondizia in cambio di pochi pesos. Non saranno gli scioperi e le manifestazioni antigovernative, colorate da canti e tamburi e dagli esasperati visi di persone che chiedono a gran voce un lavoro onesto. Non la costante e opprimente sensazione di essere inevitabilmente il ricco turista, che armato di costoso e inutile equipaggiamento, cammina tra animali dallo sguardo famelico.
No. Il mio cuore diviso tra gioia e solitudine, voglio ricordare le coppie di innamorati che si lasciano andare a lunghi baci, in mezzo alla gente, incuranti. Ricorderò la musica nelle vie, l’allegria, il ritmo delle percussioni. Ricorderò la forza e l’orgoglio di un popolo piegato ma non sconfitto. Ricorderò la travolgente passione che questa notte ho visto negli occhi di una donna, sulle note di un tango sensuale.
Arrivederci Buenos Aires.
Photo by audrey_sel

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IFALIK
Avventura | Mistero | Riscatto
“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“