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Mollare tutto e restare: la ricerca della felicità anche senza viaggiare

Tempo di lettura stimato : 3 minuti

Mollare tutto e partire non è l'unica possibilità. La ricerca della propria felicità può cominciare ovunque. Anche dal divano di casa.

susine-giardino-wandering-wilLa prima parte della mia storia la sapete già: un giorno ho mollato tutto, ho fatto il giro del mondo, ho avuto un’illuminazione, e sono tornato con un piano preciso, il quale prevedeva di continuare a viaggiare in lungo e in largo. L’ho fatto per quattro anni, portando con me il lavoro necessario a mantenermi. Scopo: la ricerca della felicità. 

Mollare tutto e partire è certamente un’ottima opzione per dedicarsi a tempo pieno a questo obiettivo, ma mi rendo conto che a sentire questa storia qualcuno potrebbe pensare di non poter, o non voler, fare altrettanto. Ci sono persone che hanno famiglie da mantenere, figli(*), scelte di vita ormai solidificate dagli anni.

Che fare in questi casi? È forse preclusa la ricerca della felicità? Io credo proprio di no, e in questo articolo vi dirò cosa ne penso.

Non vorrei che la mia storia fosse letta come una semplice esortazione a mollare tutto e partire. Vorrei riuscire a comunicare la mia storia in termini più ampi, e che il messaggio fosse: “prendetevi tutta la libertà che avete a disposizione, niente di più, e soprattutto niente di meno!”

All’epoca avevo una grande libertà, questo è certo. Non infinita, ma non posso lamentarmi. Voi invece avete figli, famiglia, mutui, un’età diversa? D’accordo, allora forse avete meno libertà di quanta ne avessi io, ma non importa: prendetevela tutta!

Non voglio insegnare niente a nessuno, ci tengo molto che sia chiaro, ma se mi permettete a questo punto di darvi un consiglio, di tutto cuore vi suggerirei questo: cercate di capire quali sono i “paletti” che limitano la vostra attuale libertà, e togliete quelli inutili. 

Ad esempio, magari non rinuncereste mai a stare vicini alla vostra famiglia. Questo è un paletto -sacrosanto, nulla da dire!- ma un paletto. Riflettete però sul fatto che “stare vicini alla propria famiglia” non vuol dire: “sopportare per cinquant’anni lo stesso lavoro che vi rovina l’esistenza”. Potete stare vicini alla vostra famiglia anche in Guatemala, o in una malga ad Asiago dove fate formaggio per vivere. Cambiare lavoro vi è permesso.

Alcuni paletti sono davvero indistruttibili o quasi, ma molti altri li abbiamo messi noi, e nel tempo ci siamo talmente abituati ad essi da esserci dimenticati che potremmo toglierli in qualunque momento. 

Allora, chiedetevi seriamente che cosa ha davvero valore per voi, e cosa no.

Nel farlo, sfidate le abitudini e il “buon senso comune”. Ignorate le voci delle persone che non contano, entrate a fondo nella questione e non cedete alla tentazione di essere superficiali. Non lasciate spazio nemmeno alla paura, perché la paura è il filo spinato che lega i paletti tra loro!

La mia ricetta per la felicità è sempre quella: tenere il necessario e gettare il superfluo. 

Circondatevi solo delle cose a cui non rinuncereste nemmeno con una pistola puntata alla testa, e abbandonate tutto quello che non serve e vi limita. Facendo pulizie nella propria vita si scopre di avere una libertà molto più ampia di quella a cui si è abituati negli anni, e in questo nuovo spazio d’azione possiamo inserire tutte le cose che non abbiamo potuto includere prima: i propri sogni e le proprie passioni prima di tutto!

Viaggiate leggeri, fatelo con la mente se proprio non potete con il corpo, e prendetevi tutto lo spazio che vi appartiene. Non accontentatevi di un solo centimetro in meno!

Perché è proprio in questo spazio che troverete la libertà e i mezzi per avviare la vostra personale ricerca della felicità.

Anche dal divano di casa.


PS: la foto è stata scattata nel giardinetto di casa mia due anni fa. Quello sono io che addento il primo frutto della stagione del mio super-susino!

(*) Aggiornamento Luglio 2014: adesso che un figlio ce l’ho pure io, confermo: non cambia di una virgola quello che penso riguardo la ricerca della felicità! 😉 

Il mio nuovo romanzo!

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Avventura | Mistero | Riscatto

“Salgo sul Trono di Pietra, lascio spaziare lo sguardo
su quello che è a tutti gli effetti il mio dominio, e penso a tutte le cose che mi mancherebbero se me ne andassi o a tutte le cose che non sopporto più. Qui sono contemporaneamente libero e non lo sono. Sono un re prigioniero.“

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Giugno 17, 2014 - Felicità

Sulla Strada Giusta

Il viaggio è negli occhi, nel cuore e nella testa, e non finisce mai.

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l’orizzonte, infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l’avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall’India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l’altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l’importante è mettersi in gioco. Dopo il successo del blog Wandering Wil e i tantissimi lettori incontrati in Rete, Francesco Grandis è riuscito nell’impresa di pubblicare la sua storia. Sulla strada giusta è un “urlo nel silenzio” per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.

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Francesco Grandis

Francesco Grandis
Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Vagabondo del mondo e della vita dal 2009, ma solo part time. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, oggi scrittore, editore e padre.
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